psicofarmaci, streghe e placebo

questa società, questo mondo fanno schifo. è, forse, l’unico dato oggettivo certo.

sfruttamento, potere, soprusi, ingiustizie, porte e pugni in piena faccia, manette ai polsi e gomiti dietro la schiena, sbarre, schiene piegate, orologi, ciminiere, supermercati sberluccicanti, illusioni che si infrangono sugli scogli della realtà marcia e putrida.
eppure, ci vorrebbero far credere che il problema è rinchiuso nella nostra testa, sigillato dietro a neuroni che non hanno saputo ordinarsi in fila indiana dietro il capitalismo galoppante.
e se ci puniscono e sorvegliano perchè non cadiamo nella tentazione di un’automedicazione a base di dubbie molecole ben tagliate a più o meno alto potere additivo, ci costringono ad ingoiare pillole senza zucchero perchè, se non possiamo conformarci, che almeno ci si assopisca storditi in un lavoro alienante.
e come al solito, senza vederci nulla di sovversivo se non una pratica in libertà slegata dalle leggi del mercato e dai tentacoli dello stato, me ne vado salterellando come heidi, ma senza cesto di vimini.
sento vedo e raccolgo ciò che abbonda per farlo infondere nell’acqua bollente.

Tisana rilassante
(ma, non troppo…San Pietrino continuerà a proteggerci)
tisana rilassante

dopo aver raccolto attorno a se qualcuna delle erbe della foto (ed, eventualmente dopo averle fatte seccare, ma mica è d’obbligo), far bollire dell’acqua, poi aggiungerla, in una pentola con coperchio (o una teiera) sulle manciate delle seguenti piante per almeno dieci minuti:

–> erba di san giovanni (quei simpatici fiorellini gialli bucherellati di inizio estate, ipericum perforatum, per linneo e compagnia) è una pianta alquanto straordinaria, antidepressivo da cui è perfino possibile trarre sollievo dalla scimmia. Naturalmente, un’infusione non è un concentrato sintetizzato, le quantità e i tempi sono un po’ più lunghi…Solamente, attenzione alle interazioni! L’iperico interferisce con le pillole ormonali e altri medicinali allopatici [1]…(A)
–> basilico. molto più conosciuto nella pasta e con i pomodori è, in realtà, un’altra pianta facilmente reperibile dalle proprietà antispasmodiche e calmanti (ma allo stesso tempo tonificanti per la testa), utile per combattere lo stress, l’ansia e le angosce create dall’incubo terra. (B)
–> lavanda. largamente diffusa negli armadi più che nelle teiere, la lavanda, oltre alle proprietà antisettiche che qui non ci interessano, è indicata nella lotta alle emicranie, spasmi, palpitazioni nervose, melancolia e insonnia. (C)
–> passiflora. anche se l’origine del suo nome porta con se’ le stigmate del colonialismo cattolico (certo che bisogna essere decisamente fissati per vedere nel suo fiore viola la passione di cristo in croce!), oggi si trova con relativa abbondanza sulle recinzioni pergole e affini. un po’ come l’iperico è un vero ansiolitico. a quanto pare avrebbe migliori effetti che lo xanax, senza possederne gli effetti collaterali (nessun effetto ipnotico).
–> melissa. è una piantina selvatica dal forte sentore di limone. antispasmodica, ansiolitica, calmante, quello che ci vuole per dare un buon gusto alla tisana.

eventualmente anche:
–> tiglio. sono quegli alberi che fiancheggiano gli orribili viali husmaniani di città dalle arterie dritte. in primavera portano una ventata dolciastra e profumata in mezzo all’asfalto, lasciando cadere goccioline di linfa. si raccolgono i fiori e le due bractee. Ha un effetto più sedativo dei precedenti, aiuta non tanto ad addormentarsi ma piuttosto a dormire.
–> valeriana. è più facile trovare la sua cugina ai fiorellini rosa scuro la fine della primavera lungo le strade, ma si usa soprattutto la radice con un gusto piuttosto forte tra la puzza dei piedi e della liquirizia. sedativa e calmante agirebbe sul recettore gaba (come oppiacei e alcool) e sull’olfatto dei gatti che sono pronti a rotolarcisi dentro fusi.
–> biancospino. come la bella addormentata, se ci si punge con le spine della tintura madre si piomba nel sonno. sedativa (con forza minore l’infuso dei fiori e, ancor meno, delle bacche).
–> luppolo. pianta che si arrampica lungo i fiumi e a inizio autunno da vita a “coni” che sembrano piccole pigne di carta. effetto sedativo e ipnotico.
–> papavero (quello dei campi). come suo cugino, ma un po’ meno. non fa vomitare ma inspessisce il sonno e impasta i sogni.

Beh, ecco, una delle mie pozioni preferite prima di andare a dormire. Ovvio, detta così fa un po’ pulcino che pigola bio bio bio, ma me ne fotto, se posso evitare un ricovero coatto, se posso illudermi di ingurgitare intrugli che mi riscaldano, dal sapore gradevole e dal rito rassicurante.
E ho tutta una lista di infusi che ho perfezionato secondo l’occasione, da quello per riprendersi dalle feste un po’ troppo chimiche e alcolizzate, a quello per lavori fisici, passando per quello per la tosse, le placche in gola (rovo e succo di limone in gargarismo), per le mestruazioni dolorose, per far venire le mestruazioni, per i reni, per lavori intellettuali, per restare svegli al volante…
e se la rivoluzione non sarà un pranzo di gala, sicuramente non sarà nemmeno una tisana in poltrona, ma una tazza di erbe fumanti può essere un buon palliativo per sbarazzarsi del potere della medicina universalizzante che pretende di conoscerci meglio del nostro corpo e, intrisa della stessa merda capitalistica di questa società occidentale, si erge a giudice del nostro benessere imponendoci leggi da seguire e pene da espletare.
senza illudersi nemmeno di possedere un sapere mistico da guru onnisciente, assaporo soltanto il piacere di qualcosa che mi fa bene e rivendico l’autosomministrarmi ciò che mi giova (al di là delle fittizie frontiere di una legalità completamente relativa), soprattutto se è liberamente disponibile e cresce in abbondanza attorno a noi.
e quella che scrivo qui non è una ricetta universale, ma giusto condivisione di qualche briciola di esperienza su qualche molecola che agisce (seppur differentemente) sulle cellule umane.

Nella foto:
A iperico, erba di san giovanni (ipericum perforatum)
B basilico (Ocimum basilicum)
C lavanda (lavandula officinalis)
D passiflora incarnata
E melissa officinalis
F valeriana officinalis
G luppolo (humulus lupulus)
H papavero (papaver rhoeas)
I biancospino (Crataegus monogyna)

[1] Immunosopressivi (ciclosporina)
Glicosidi cardiache (digossina) in caso di dosi di ipericosuperiori a 1 grammo/die (peso secco)
Inibitori non-nucleosidici trascrittasi inversa HIV (nevirapina)
Altri inibitori dellaproteasi inversa HIV (indinavir)
Chemoterapici (irinotecan)
Anticoagulanti (warfarin, fenoprocumone)

Cautela nell’assunzione di iperico se il soggetto sta assumendo i seguenti farmaci:
SSRI (paroxetina, trazodone, sertralina) ed altri agenti serotoninergici (nefazodone, venlafaxina)
Pillola contraccettiva a dosaggio molto basso
Amitriptalina (antidepressivo triciclico)
Fexofenadina (antistaminico)
Teofillina (broncodilatatore)
Simvastatina
Fenitoina (teorico)
Agebti fotosensibilizzanti (acido delta-aminolevulinico)

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