ricco sfizio: i contrasti affamano

Sono andato a trovare un amico rinchiuso al cie. fuori, mentre aspettavamo sotto il sole cocente che le guardie ci aprissero, una nonna algerina si lamentava del fatto che, da qualche tempo, gli agenti del centro impediscono ai famigliari di portare del cibo ai loro parenti rinchiusi. “Neanche i biscottini dell’El-Aid!” faceva notare con sdegno la vecchietta. Negli attimi trascorsi insieme sotto gli occhi vigili delle uniformi, il mio amico mi ha passato una borsa con il pasto. “ma che, non mangi?” gli ho detto prima di guardare il contenuto del sacchetto. Quando ho visto cosa c’era dentro, ho capito. Vaschette puzzolenti di platicaccia chimica contengono razioni grigiastre. Le etichette posizionate sulla pellicola trasparente segnano una data di scadenza passata da qualche giorno. Non mi stupisce, e, seppure  non serva limitarsi a battersi per migliorare il cibo (i cie non sarebbero umani anche servissero lasagne e parmigiana quattro volte al giorno), fa sempre incazzare.

casomai a qualcuno interessasse, sembrerebbe che sia Sodexo ad essersi aggiudicata molti bandi di gara per servire schifezze nei cie…

E fa ancor più incazzare sapere che il condimento a quella brodaglia putrida sono botte e iniezioni di psicofarmaci. Sapere che se ti contorci dal dolore ti lasciano morire in un angolo, come è successo ad una donna che aveva ingerito detersivo ed è stata portata in ospedale solo quando, ormai, era in coma con il fegato spappolato.

E fa male uscire lasciando un amico dietro le sbarre, fa male poter varcare la porta tranquilli mentre decine di persone restano lì rinchiuse a prendersi botte, perquisizioni umilianti e a mangiare merda.

E, sebbene lotte di solidarietà che si organizzano e tessono contatti e resistenza mi rincuorino, la rabbia è difficile da sbollentare. E quando mi ritrovo davanti ai fornelli per nutrirmi, ho voglia di alzare metaforicamente il dito medio a tutti coloro che vorrebbero nutrirci a suon di scappellotti e vaschette prevomitate. Ho voglia di preparare qualcosa di buono. Certo, non migliorerà la condizione di chi sta dentro, ma almeno ci darà un po’ di energia carboidrata per lottare con più vigore.

le braci del cie di lampedusa

E quindi, vaffanculo a questo mondo di merda e a tutti i suoi scagnozzi, alzo il dito, ma anche forchetta e coltello. Sperando di poter un giorno preparare un’enorme grigliata sulle braci dei cie e delle prigioni…

Farfalle al salmone, pomodorini e zucchine

 

Niente di particolarmente originale, in realtà, ma un buono sfizio salutare e goloso (nonchè, come al solito, non troppo oneroso).

Ingredienti:

  •  pasta quanto basta
  • una zucchina ogni 150 gr di pasta e fiori di zucchine (se avete un orticello)
  • scalogni o cipolle o cipollotti
  • un pacchetto di salmone affumicato discount (per cui la spesa si aggira attorno ai 1,80€ per 200gr) o del buon salmone preso alla pescheria del supermercato 😉
  • pomodorini ciliegini raccolti dalla pianta del vostro vaso (i ciliegini, varietà autentica di pomodoro selvatico, prolifera quasi ovunque e si accontenta di assai poco!)
  • basilico viola del secondo vaso sul davanzale
  • un bichierino cognac, whisky o altre godurie alcoliche come vino bianco
  • un po’ d’olio (d’oliva)
  • un poco di zucchero (e la pillola va giù)

you need: utensili per la pasta (pentola+scolapasta), padella, cucchiaio legno, coltello e tagliere

Come fare:

  1. mettere su l’acqua per la pasta (se avete il metano della città, potete aspettare un po’, normalmente è più veloce);
  2. tagliare gli scalogni (le cipolle o i cipollotti a seconda di quello che avete sotto mano) e metterli nella padella con un po’ d’olio;
  3. mentre appassiscono, tagliare le zucchine in listarelle sottili e iniziare a preparare i pomodorini;
  4.  aggiungere le zucchine mentre si taglia anche il salmone a listarelle;
  5.  preparare un bicchierino d’alcol (un mezzo bicchiere se si tratta di vino bianco), dopodichè aggiungere il salmone alle zucchine quasi cotte e, alzando la fiamma, sfumare con l’alcolico di vostra scelta;
  6. aggiungere i pomodorini divisi un due, aggiungere un po’ di zucchero, coprire e continuare a far cuocere dolcemente mentre anche le farfalle sono sul fuoco;
  7. quando la pasta è pronta, scolarla e metterla nella padella;
  8. Aggiungere il basilico tritato e i fiori di zucca tagliuzzati a mano in listarelle, rigirare il tutto sul fuoco e…gustare.

foto trovata su internet…io mica ce l’ho il piano cottura in vetroceramica!

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